Si è appena conclusa l’edizione 2022 del Milan Coffee Festival, tornato a splendere in tutta la sua dinamicità e freschezza, dopo tre anni di stop a causa del covid.

Una tre giorni dedicata ai coffee lovers, per celebrare il caffè in tutte le sue declinazioni: sessioni di assaggi, competizioni all’avanguardia con sfide all’ultimo Espresso e tantissimo caffè Specialty di alto profilo da scoprire.

La freschezza di questa kermesse è data dalla presenza di un grande numero di piccole torrefazioni, le micro-roastery, che hanno proposto solo prodotti di qualità.

Come ogni esperienza di questo genere, arricchisce chi partecipa. E come Caffèlab portiamo a casa tanti spunti di riflessione, stimoli e feedback.

La percezione dopo queste giornate del Milan Coffee Festival è quella di far parte di un “Coffee Club” dove non si è visti esclusivamente come competitors, ma come membri di una nuova realtà sinergica in cui la voglia di rinnovarsi, proponendo un universo di caffè di alto livello e non dozzinale, crea un’atmosfera brillante, di condivisione e supporto reciproco.


Caffèlab, un esempio per tanti

Parlando nello specifico di Caffèlab, quello che viene riconosciuto alla nostra realtà, sia da appassionati che esperti del settore, è quella di essere stati precursori nel processo di digitalizzazione della filiera del caffè, proponendo un consumo più etico e consapevole, promuovendo anche progetti specifici – come il nostro Women Coffee Project – e proponendo una comunicazione dinamica ed efficace. In tanti ci hanno fatto sapere che siamo fonte di ispirazione, e questo non può farci che piacere.

Una nuova caffetteria moderna

Tra le cose che portiamo a casa e ci fa ben sperare per un futuro radioso per una caffetteria moderna è quella di aver incontrato tante persone che si stanno appassionando e specializzando in caffè Specialty. Tanti baristi che vogliono indirizzare il loro format su una caffetteria di qualità, che si vada a distinguere da quella tradizionale: concept basati su specialty coffee, monorigini e miscele, lavorando sul racconto del prodotto che andranno ad offrire.

1€ per un espresso non basta!

La discussione tra colleghi durante queste giornate è andata molto spesso sul costo finale del caffè e su, quello che potremmo definire, uno scandalo tutto italiano: un caffè non può costare un euro. L’esigenza anche qui è quella di dover lavorare sul racconto e sulla comunicazione al cliente: far capire che dentro alla tazzina di caffè esiste una filiera lunga e complessa che parte molto spesso dall’altra parte del pianeta, lungo la quale lavorano tantissime persone.

Una nuova generazione di consumatori

Ma la percezione più importante e di cui andiamo particolarmente orgogliosi è stata quella che ci è arrivata da parte di tantissimi amanti del caffè: la stanchezza generale di essere costretti molto spesso a bere un caffè qualunque, un caffè senza storia. Una nuova generazione di consumatori, protagonista di questo cambiamento, che si interessa al mondo “Specialty”, parola che sta iniziando – finalmente – a posarsi sulla bocca di tutti.

Il mondo del caffè – sia produttori che consumatori – ha voglia e necessità di rinnovarsi e il Milan Coffee Festival lo ha voluto dimostrare.