L’Hawaii Kona è una tipologia di caffè conosciuta sul mercato come tra i più pregiati e mediamente più cari al mondo.
Originariamente il caffè è stato introdotto nelle Hawaii dal reverendo Samuel Ruggles. Il missionario americano giunse nell’isola nel 1828 insieme alla prima compagnia statunitense di predicatori. Le prime piante di caffè furono trasportate e piantate nell’isola di Hawaii, l’isola più grande dell’arcipelago, esattamente nel distretto di Kona (letteralmente: “battuto dal vento”) dopo essere stati prelevati ad Oahu, altra isola dell’arcipelago.
Kona è una zona dell’isola che funge da ambiente ideale per le coltivazioni di arabica, grazie ad un microclima sempre mite e di conseguenza favorevole alla crescita delle piantagioni. Analizzando il territorio, scopriamo che il caffè è coltivato alle pendici dei monti Hualalai e Mauna Loa, entrambi vulcani attivi dal fertile terreno lavico, appartenenti all’area di Kona.
Tra febbraio e marzo si assiste alla cosiddetta “neve di Kona”, la bianca fioritura delle piante di caffè. Ad agosto le ciliegie di caffè sono pronte per essere raccolte, poi sottoposte allo spolpatore e fermentate nelle cisterne. Il tempo di fermentazione dipende esclusivamente dalla temperatura esterna e dall’altitudine: si aggira tra le 12 e le 24 ore. Infine i chicchi di caffè ottenuti, sono lavati e lasciati essiccare su dei graticci.
Un consiglio su questo caffè così speciale? Dà sicuramente il meglio in filtro e brewing. Per una volta, mettete pure da parte l’espresso. L’aroma e il profumo determinano le sue principali caratteristiche organolettiche e lo caratterizzano come un prodotto di nicchia: delicato, aromatico e con una leggera acidità.