Il caffè americano (o all’americana), nonché caffè filtro o brewing, è diventato una bevanda estremamente stereotipata, definito ingiustamente dalle nostre parti come “acqua sporca”. Generalmente un italiano su tre crede che il caffè italiano sia in assoluto il migliore al mondo. Probabilmente a causa di conoscenze ed abitudini ereditate nel corso delle generazioni, rischiando spesso di collocare la bevanda del caffè all’interno dell’abilità culinaria italiana: senza dubbio con pochi rivali nel mondo.

I 4 miti da sfatare legati a questa famosa bevanda:

Il caffè americano è un espresso allungato con l’acqua. Bisogna sapere che il vero caffè americano poco ha a che vedere con il nostro espresso. Se volessimo goderci una vera tazza di caffè filtro, ci verrà presentato un caffè ottenuto con una tecnica di preparazione totalmente differente. L’estrazione del caffè americano infatti può avvenire o per semplice infusione o per percolazione, attraverso strumenti appositi come la Chemex, French Press, Aeropress, V60 e molti altri. Non è quindi la presenza di un maggior quantitativo d’acqua che differenzia il caffè americano dall’espresso, ma una tecnica di preparazione senza dubbio più complessa.

Il caffè americano contiene meno caffeina dell’espresso. In realtà ne può contenere tre volte di più. La caffeina infatti dipende semplicemente dalla miscela scelta e dal tipo di preparazione: più veloce è il metodo di preparazione del caffè, minore è la caffeina estratta. Quindi tecnicamente più il caffè è “lungo”, più caffeina contiene.

Il caffè utilizzato per l’estrazione in filtro è di qualità inferiore di quello utilizzato per l’espresso. L’avvento del brewing ha permesso l’affermazione di una tipologia di tostatura artigianale e ben studiata, aprendo così le porte a caffè davvero di altissimo livello. Si tratta di caffè con determinati parametri di provenienza e organolettici. Grazie all’estrazione in filtro ci siamo affacciati al famoso mondo dei monorigine e Specialty Coffee.

Stessa tostatura per il caffè espresso e per l’americano. A seconda del metodo di estrazione esiste una determinata tostatura. Il caffè espresso e moka richiede una tostatura che va ad esaltare la corposità e l’amarezza. Mentre il caffè filtro vuole una tostatura più chiara, in grado di accentuare in tazza le sue note aromatiche. Il caffè americano è inevitabilmente più delicato, essendo oggetto di infusione. Un po’ come assoporare un tè.

 

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